Stripbook di Marco Petrella
In sella alla sua Vespa Arturo il libraio – alter ego di Marco Petrella – gira non solo per le strade di un Pigneto mai così cosmopolita, ma anche in lungo e in largo tra le pagine dei suoi libri preferiti. In Stripbook (Edizioni Clichy) c’è tanta ribellione e musica “targata” USA, ma anche storie di libertà, pace, amore e giustizia che spesso finiscono infrante come il sogno americano. Un libro, quello edito da Clichy, che ne contiene altri duecento, rivisitati e rimasticati con il sense of humour tipico dei fumetti che parlano del presente.
Il libro si apre con una sezione chiamata VOCI, che ripercorre le letture preferite di quando sei piccolo, ovvero la schiera di romanzi di formazione che un padre legge a suo figlio, in parte mutuati dalla tradizione (Dumas, Collodi, Calvino), in parte provenienti dritti dalla biblioteca estroversa ed esterofila di un padre sui generis come Marco (Pasolini, Kerouac, Majakovskij).
A seguire si dispiegano le MAPPE, la sezione più corposa, quella delle recensioni a fumetti. La ricetta del perfetto book strip, è lo stesso Petrella a fornirla: un minimo di trama q.b., tratti, suggestioni, colore. Un po’ di vita di Arturo, libraio che riceve ogni settimana novità da mettere in vetrina. Spesso le facce degli scrittori: buffe, affascinanti, col dito sulla tempia o sul mento con fare pensoso, nella foto della quarta di copertina.
Tra le sue passioni e letture più ricorrenti ci sono tutta una serie di scrittori postmoderni che hanno dato nuova linfa alla letteratura a stelle e strisce: Philip Roth, Thomas Pynchon, Don de Lillo, Rick Moody, Jennifer Egan, Aimee Bender e molti altri. Arturo adora Richard Brautigan, come Marco Petrella, che raccoglie ogni cosa che trova di lui ed ha anche disegnato la cover del futuro documentario sull’autore americano in produzione per la Buena Onda Films (la stessa di City of God, per capirci). Altri, Arturo e Marco non li hanno incontrati di persona, ma hanno avuto modo di leggere le strip dedicate ai loro libri; è il caso di Jonathan Lethem, che addirittura ha scritto un’accorata prefazione a questo libro.
Non solo racconti “on the road” dagli Stati Uniti e dal Canada, comunque: la voracità e la curiosità dei book addicted Marco e Arturo consentono al lettore di spaziare tra le pagine degli altri continenti letterari, costruendo Mappe che esplorano il Mediterraneo (Spagna, Francia e Italia) in compagnia dei nostrani Erri De Luca e Maurizio Maggiani, così come i continenti europei, mediorientali e asiatici, con i vari Amos Oz, Murakami, Pamuk e Sepùlveda.
Nella penultima sezione si esplorano, sempre a fumetti, gli altri grandi amori di Petrella. In primis la musica, la Vespa, le sottoculture (da David Byrne a Ry Cooder, passando per i Beatles, Emidio Clementi, Leonard Cohen, e ovviamente Bob Dylan), ma anche i colleghi, amici e maestri del fumetto (Daniel Clowes, Peanuts, Craig Thompson) e della pittura (Hopper, Rothko, Warhol) sono tante altre suggestioni che possono uscire fuori solo dal cappello matto di Arturo.
L’ultima sezione è dedicata alle vacanze (la spiaggia, la sabbia, quella colonna sonora fatta di gridolini e risacca del mare, e letture da ombrellone che “sembra di vedere una classifica dei best-sellers”), ma anche alle calure estive di una Roma semideserta, in un bar Rosi appena riaperto e una birra in mano, in pieno Pigneto.
Stripbook è un vero e proprio “giro del mondo in 200 strisce”, dove Petrella fa prendere ai balloon la forma delle pagine, e dove le vignette raffigurano le copertine dei libri con una freschezza di tratto e uno stile che Lethem giustamente gli invidia, e anche io. Nah miss it!
STRIPBOOK. Tra le pagine di Arturo, libraio a colori.
Clichy Edizioni, 162 pp. 17 euro
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