Storiella di fine anno. Storiella di fine mondo.
Esco dalla saluteria senza prendere il berretto. Non mi copro mai troppo da quando ho preso freddo.
«Sicché» le dico e dico a me «non è mica di un blister per il cuore che ho bisogno.»
«Ah, no» parla lei «no di certo. Direi piuttosto una coperta.»
«Una coperta?»
«Eh, una coperta.»
La guardo e mi scopro: «tu pure lo sei.»
«Cosa?» chiede «Che sarei?»
«Coperta. Tu sei una e sei coperta, una coperta no?» E sorrido piano.
Sorride lei, sorride tutto. Poi di colpo si fa seria: «Quindi io sarei una?»
Guardo fuori, vedo il muro e le foglie; cerco un colore, una mano di vero. Trovo la fine dell’anno, il mio anno in bianco e nero.
«Sarei una eh?» ripete senza fretta, di domanda perfetta.
Non vedo che te, penso. Ma non lo dico, non lo faccio.
Guardo fuori. Guardo il muro e le foglie. Resto fino alla fine del mondo.
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[tales_11#146]
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